mercoledì 27 ottobre 2010

17 - 07 - 2007

E mi ritrovo catapultato in posti che non conosco...

Inizialmente quando mi era stato detto che sarei dovuto venire a Siena non ero proprio contento. Troppo abituato ad uscire, a far comunque qualcosa o incontrar qualcuno, a scegliere i miei spazi vuoti costretto ormai dal fiato corto; la prospettiva di dover passare una settimana solo, in una città che non conosco e senza la mia gente era più un peso che altro. Le trasferte non mi dispiacciono, le trasferte corte intendo, in un certo senso stacchi la spina dalla quotidianità che accompagna settimane a volte un po' troppo piatte.

Mi son trovato, ad orari che non mi appartengono, la giornata lavorativa qua dura normalemte nove ore, succede quando i tempi stringon la cinghia su un giro vita che vorrebbe più spazio. Mi son trovato fra gente simpatica, fra caratteristeche strade di saliscendi di vecchie mura, ripidi viottoli che sfocian lo sguardo su timide piazze modeste e solitarie nella loro storia.

Così ieri ho disegnato la prima serata cenando in una tipica osteria da pochi tavolini improvvisati all'aria aperta, buttandomi poi a zonzo fra i dubbi rimasti a scegliere quale vietta imboccare, per poi finire su Piazza del Campo.
Di colpo mi son trovato immerso in un'atmosfera molto suggestiva, la piazza scendeva come una conca col punto più basso proprio al centro, e tutt'attorno gente seduta, sdraiata. Mille voci si perdevano fra le luci dei tanti ristoranti e bar che la circondavano, piccole terrazze di mormorii seduti a guardarla, ed una fisarmonica ad accompagnare le vite sospese delle persone rimaste legate a quel momento staccato dal tempo, a quella bolla che non lasciava spazio a nient'altro se non a sè stessa.
Avvolto, è così che mi son sentito in ogni momento, in ogni passo che muovevo, nessuna piazza mi aveva mai fatto quest'effetto, erano gentili e piacevoli i rumori, delicato lo stare delle persone, piacevole la modesta sensazione che pian piano si muoveva verso di me. Avvolto, nessuna piazza mi aveva mai avvolto.

Stasera ho ritoccato il programma, l'hotel Villa Liberty è vicino al centro ed allo stesso tempo vicino alle mura della fortezza, dove diversi giovani vanno a correre, e così appena tornato in hotel mi sono infilato una maglietta ed i pantaloni gialli da capoeira e via. Era tanto che non correvo e ancor più tempo che non lo facevo senza la compagnia della musica, era tanto che non rimanevo compagno del mio respiro, ed è stato bello correre in luoghi nuovi, con nuovi compagni sconosciuti.

... ed ora una sigaretta e un saluto a Piazza del Campo.

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