martedì 15 aprile 2014

11 - 04 - 2014

- La verità sul caso Harry Quebert - 


Non sono un lettore ed i libri fino ad ora comprati o eran manuali oppure qualche libro consigliato da qualche amico capace di incuriosirmi fino ad indurmi all'acquisto.
Qualche settimana fa, durante l'attesa del treno mi sono infilato nella libreria che sta dentro la stazione di Padova.
Prima di quel momento, sebbene fossi sempre stato attratto dalle librerie, non avevo mai comprato un libro di mia iniziativa, almeno non così, non giusto per comprarne uno tanto per aver qualcosa da leggere.
Catturato dal titolo e da quanto scritto nella fascia che lo avvolgeva a metà pagina mi son deciso a comprarlo, ho riposto quello che avevo in mano, scostato tutti i libri della pila per arrivare al "mio", l'unico senza fascia.
Era già pronto, già nudo di quel qualcosa che comunque avrei buttato.

Non solo era un caso del tutto eccezionale il fatto che comprassi un libro che nessuno mi aveva consigliato... avevo anche scelto il mio.
In realtà, sebbene curioso, non lo presi in mano subito, dovevo prima leggere un altro libro, l'ultimo di una trilogia che dovevo terminare.
Così ho cominciato a leggere "La verità sul caso Harry Quebert" solo ieri. Stasera la sorpresa; proprio mentre il treno mi concedeva gli ultimi minuti prima dell'arrivo ho sfogliato velocemente le pagine dal punto in cui ero arrivato fino alla fine del libro, in un gesto quasi rituale a chiedermi quale storia avrei "trovato" nelle pagine successive.

A far capolino a pagina 439 un timido bigliettino.
La sorpresa è stata davvero piacevole, e devo dire che mi ha lasciato a suo modo un sorriso.

Qualcuno ancora col gusto di scrivere parole fatte d'inchiostro su carta.
Un messaggio per nessuno,
un pezzo di carta che ha l'odore dei gesti di una volta.





Beh grazie per questa piacevole iniziativa!
E grazie F.






P.S.
Il biglietto rimarrà sempre dove l'ho trovato,
a pagina 439.