mercoledì 27 ottobre 2010

07 - 08 - 2006

Tornavo sui passi verso la porta di casa, dopo aver chiuso la macchina in garage avrei dovuto salir le scale, ma ieri, come ogni altra sera, ho allungato i tempi. E' un po' di tempo che succede.
Che quel giardino che tanto tempo ho vissuto quand'ero piccolo e poi abbandonato stia continuando in un qualche modo a cercar la mia compagnia?
Che io riviva nelle sue immagini la serenità di un momento trascorso?
Non capisco il fascino che mi sorprende alcune sere ma come in un legame magnetico mi sento attratto dall'invisibilità di un qualcosa che non riconosco, qualcosa che in quell'attimo mi lascia fermo, inerme, mi trattiene.

Camminavo tra la ghiaia e l'erba appena tagliata ieri sera, e quasi a cercar una scusa per rimanere ho tirato fuori dal pacchetto una sigaretta.
Solo in mezzo agli alberi, lasciavo cenere e fumo svanire mentre un'atmosfera quasi irreale lasciava spazio solo a sè stessa. La luna non aveva ancora finito di vestirsi di tutti i raggi del sole, chiara e limpida spargeva argento su una lunga nuvola grigia che da sotto ne coglieva i colori...
più sotto ancora, le nere sagome della campagna contrastavano il cielo.

... come essere in un quadro di Magritte.

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